Stereotipi? Se li (ri)conosci li eviti!

Lo dicono i dati: la disoccupazione, purtroppo, è donna. Infatti, la percentuale di donne che è rimasta senza impiego nel 2020 è doppia rispetto a quella degli uomini. E per le donne con disabilità la situazione è ancora meno incoraggiante.

Tanto più che la situazione è ardua anche per le cosiddette donne in carriera.
Qualche percentuale?
Il 67% dei consigli di amministrazione in Europa è composto da uomini. Anche il 73% di ruoli di leadership — come l’84% delle posizioni dirigenziali — sono occupati da uomini. E non è finita. Il 95,4% delle imprese ha un amministratore delegato di sesso maschile (la fonte di questi numeri è il Report Women on Boards).

Non sarà che ci hanno messo lo zampino gli stereotipi? Sono quelle convinzioni diffuse e precostituite che attribuiscono una serie di caratteristiche definite, raramente positive e spesso dettate dal pregiudizio a una categoria di persone. (Vuoi approfondire un po’? Dai un’occhiata alla definizione su Wikipedia).
Ad esempio, il fatto che le donne, e le donne con disabilità in misura esponenziale, siano ancora oggi percepite esclusivamente come creature fragili e bisognose di protezione, troppo emotive e vulnerabili per godere di indipendenza e autodeterminazione. Anche i pregiudizi in ambito lavorativo su ragazze e donne sono particolarmente duri a morire come ha documentato anche uno studio delle Nazioni Unite.

Stereotipi: le ragioni di un (triste) successo

Come mai gli stereotipi hanno tanto successo? Perché sono porzioni di interpretazione della realtà già belle e pronte. È MOLTO più facile scongelare un piatto surgelato che prendersi il tempo di cucinare un pollo con patate, giusto? Gli stereotipi ci attraggono perché sono comodi e rendono la nostra percezione del mondo più schematica e meno complessa. 
Ma ogni volta che cediamo al loro fascino stiamo anche accettando una visione semplificata e impoverita della realtà. In fondo, un pollo con patate fatto in casa anche se impegnativo da cucinare è più appetitoso della sua versione surgelata.

Come non cadere nella trappola degli stereotipi

La cosa rassicurante degli stereotipi è che una volta che hai imparato a riconoscerli puoi agevolmente evitarli. Basta farsi le domande giuste.

Quando parla una donna, magari con disabilità, percepisco quello che dice come poco autorevole? Do alle sue idee meno valore che alle mie? Penso che lei sia meno brava in quello che fa perché penalizzata dalla sua condizione di donna e disabile? Se lavoro con lei, assegno principalmente le mansioni che non giudico alla mia altezza?

Queste domande si rivelano utilissime per snidare stereotipi e pregiudizi che si annidano dentro ciascuno di noi. Possiamo sostituire le parole “donna” e “disabile” con qualsiasi altra caratteristica umana e mettere altri contesti al posto dell’ambito professionale. Il test funziona comunque.

Ok, non è piacevole rendersi conto che siamo più mentalmente ristretti di quanto ci piace pensare ma ricordiamoci sempre che la consapevolezza è potere. Potere di migliorare noi stessi e influire su ciò che ci circonda.

Pensieri e Colori: no pregiudizi, sì empowerment!

La pubblicità spesso incorpora gli stereotipi  perché assecondarli è più facile e comodo che scardinarli.
Tuttavia il potere della comunicazione è così grande che una campagna pubblicitaria ben congegnata può contribuire a smontare quei luoghi comuni. Noi addetti ai lavori ci muoviamo su quella linea sottile che separa l’immaginario e i desideri dalla vita quotidiana, per questo abbiamo un grande potere (da cui derivano, ovviamente, anche grandi responsabilità).

Certo, la strada verso la completa rottamazione degli stereotipi in pubblicità è ancora lunga. Noi di Pensieri e Colori però facciamo da anni del nostro meglio per percorrerla ogni giorno con un lavoro di comunicazione innovativo, capace di rispettare e valorizzare la diversità.
Ma non è tutto.
Nell’attività della nostra agenzia il sostegno all’empowerment delle ragazze con disabilità è tangibile e quotidiano. In che modo? Leggi qui le parole di Ester, Elena e Gloria.
I nostri valori ti hanno incuriosito e ti stai domandando in che modo la nostra professionalità e le nostre competenze di comunicazione possono aiutare la tua attività, profit o non-profit?
Chiamaci allo 02 3764 6052 oppure contattaci sul form!

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