Accessibilità digitale: utilissima per tutti, disabili e non

Ci avevi mai pensato? Eh sì, le barriere per negligenza e/o per noncuranza esistono perfino online. Per questo motivo, accessibilità oggi significa eliminare gli ostacoli anche dal web e dalle app.
Per alcune tipologie di disabilità, come quelle motorie, le tecnologie digitali sono una manna dal cielo. Permettono, ad esempio di lavorare in smart working e di accedere a moltissimi servizi online in piena e totale autonomia.
Purtroppo però non è ancora così per tutti.
Infatti, le tipologie di disabilità sono svariate e diversissime: fisiche, sensoriali, cognitive o psichiche. Ragion per cui una tecnologia che semplifica la vita di alcune persone si trasforma invece nell’ennesimo problema per altre.
Tanti utenti quando si connettono alla Rete o provano ad accedere a un sito web, si trovano davanti a ostacoli giganteschi. Un esempio? Per chi non vede, navigare su siti che contengono immagini prive di descrizione, è una limitazione enorme.

Ehi, guarda che l’accessibilità è preziosa anche se non hai nessuna disabilità

Sfatiamo subito un luogo comune.
È vero che siti accessibili sono indispensabili per tanti utenti che altrimenti sarebbero tagliati fuori dai benefici della digitalizzazione, ma l’accessibilità è anche una questione di… praticità per tutti! Perfino le persone più “normodotate” del mondo possono ritrovarsi a utilizzare la Rete e a visitare i siti con strumenti obsoleti oppure in situazioni non standard. Per esempio, pensa a quando ti capita di fare una ricerca vocale con il tuo smartphone! Finire su un sito che è stato costruito in maniera accessibile serve anche a chi non ha limitazioni fisiche, cognitive o tecnologiche.
Anche il tipo di browser o di dispositivo che scegliamo di utilizzare può influire sul nostro uso della Rete e sulla navigazione online. Per questo l’accessibilità diffusa rende la Rete più fruibile per tutti, in qualsiasi situazione: più un sito web è accogliente, migliore sarà l’esperienza di navigazione, indipendentemente da hardware e da software usati.

Quand’è che un sito può essere considerato accessibile?

Quando tutti gli utenti, a prescindere dalla tipologia di disabilità o dai dispositivi utilizzati per accedervi possono fruirne i contenuti.
Fin dal 2004 la legge italiana prevede che i siti web della Pubblica Amministrazione rispondano a criteri di accessibilità. L’AGID, L’Agenzia Governativa per l’Italia Digitale, più recentemente, ha diffuso delle linee guida per creare o ottimizzare siti amministrativi che funzionano.
Ma la sensibilità sui temi legati all’accessibilità è sempre più forte e oggi non si limita ai siti istituzionali.
L’obbligo di accessibilità è stato esteso anche altre tipologie, come i siti di aziende di telecomunicazioni o trasporti e aziende con un fatturato superiore ai 500 milioni di euro. 
Anche molti e-commerce, siti di ogni tipo e applicazioni stanno migliorando la loro accessibilità che, come abbiamo visto, non è solo una necessità di alcuni utenti, ma rappresenta una risorsa per tutti i fruitori.

Ma quali sono le caratteristiche tecniche di un sito web accessibile? Se vuoi saperne di più e mastichi un po’ di inglese puoi trovarne una sintesi qui, sul sito dell’autorevole Word Wide Web Consortium, un’organizzazione fondata da Tim Berners-Lee, uno dei padri del Web, per svilupparne al meglio le potenzialità.

Pensieri e Colori: al lavoro per l’accessibilità digitale

Nella nostra Agenzia di Comunicazione onlus siamo consapevoli dell’importanza di realizzare siti accessibili. Ci manteniamo costantemente aggiornati sulle strategie, le innovazioni e le buone prassi per costruire siti in cui tutti sono i benvenuti. Vuoi approfondire questo aspetto della nostra attività? Dai un’occhiata qui e scopri uno dei nostri lavori svolti nel rispetto delle linee guida AGID!

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